Molte città antiche utilizzarono come emblema dei primi tipi monetali prodotti vegetali o agricoli della chora che consentivano una immediata associazione con le località di provenienza delle monete. A Cirene fin dai primi conii, datati dal Robinson intorno al 560 a.C., compare il silfio, che costituisce nei diversi modi di rappresentazione (pianta, frutto, foglia, radice) il tipo principale per tutto il periodo regio.
Secondo la tradizione letteraria l'apparizione della pianta era avvenuta in occasione di una pioggia abbondante e risaliva a sette anni prima della fondazione di Cirene. L'indicazione cronologica, che coincide con la data dell'arrivo in Cirenaica degli apoikoi guidati da Batto, si riferisce evidentemente al momento della scoperta del silfio da parte dei terei.
La proposta di Evans di riconoscere la raffigurazione della pianta su alcune tavolette iscritte di Cnosso di età minoica, rivalutata di recente in seguito ai rinvenimenti a Cirene di materiale dell'età del bronzo, induce a non escludere che le proprietà della pianta fossero già note in precedenza. Ma al momento una eventuale conoscenza del silfio in età precoloniale può essere attribuita solo ai cretesi e non ai terei, che per giungere in Libya si servirono di Corobios, un pescatore di murici proprio dell'isola di Creta.
Del resto Teofrasto e Plinio indicano che per gli apoikoi guidati da Batto si trattò di una vera e propria scoperta. E poichè l'inventio non può essere intesa come l'apparizione improvvisa di una nuova pianta, dobbiamo supporre che essa avvenne con la mediazione delle popolazioni locali, il cui ruolo nelle fasi dello sbarco e della ricerca del sito adatto allo stanziamento coloniale risulta ampiamente documentato.